PALPITAZIONI ED ACUFENI: UN DENOMINATORE COMUNE.

Le palpitazioni sono classicamente descritte come un fenomeno soggettivo spiacevole che :- ..mi fa battere il cuore!:- o :-..mi si ferma il cuore!!:-, e più che su un’analisi oggettiva dei battiti si basa spesso una spiacevolissima sensazione soggettiva (infatti all’ECG il battito risulta essere poi regolare, quasi sempre.).

COSA SUCCEDE ALLORA?

Uno stato d’ansia può generare un’ALTERATA PERCEZIONE dei segnali del nostro corpo, ACCENTUANDOLI, DEFORMANDOLI ED AMPLIFICANDOLI ed, alla lunga, può effettivamente generare alterazioni nel funzionamento del Sistema Nervoso Autonomo causando OCCASIONALI ED INNOCUE alterazioni del battito, generando però ancora più angoscia.

E’ il cosiddetto  ‘CIRCOLO VIZIOSO DELL’ANSIA ‘ che vale nello stesso identico modo anche per gli ACUFENI.

La dimostrazione della veridicità di quanto affermato sta nel fatto che la SENSIBILITA’ dell’individuo, sia alle palpitazioni che agli acufeni, è variabile nel tempo nello stesso individuo in 2 MODI RICONOSCIBILISSIMI:

1) E’ maggiore nel momento dell’addormentamento e del sonno.

2) Diminuisce fino alla scomparsa quando il soggetto è occupato intellettivamente, sul lavoro o in qualsiasi altra attività che ne richiama l’interesse.

Se il problema fosse “oggettivo” SAREBBE UGUALE in ogni momento della giornata.

L’Osteopatia può aiutarti moltissimo nel trattamento di questi disturbi, prima che il problema diventi da ‘occasionale’ a ’strutturato’.

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Paolo Vetuschi

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