CASO DELLA SETTIMANA.

Non tanto per evidenziare le linee di trattamento quanto per far capire l’enorme differenza tra LEGGERE UNA DIAGNOSI e FARLA SUL CAMPO VISITANDO ED ASCOLTANDO IL PZ.

Pz 30enne, lavoro manuale, lamenta parestesie ad entrambe le mani, sopratutto notturne.

Il medico curante, senza visitarla,  prescrive subito un esame, l’ELETTROMIOGRAFIA, peraltro positiva per disturbo di conduzione del nervo mediano (quello “intrappolato” nel tunnel carpale appunto), e la invia dal medico ortopedico.

L’ortopedico, anche lui/lei SENZA NEMMENO VISITARE LA PZ, legge la diagnosi e va da se’ che il problema è il TUNNEL CARPALE, e consiglia alla giovane INTERVENTO CHIRURGICO BILATERALE!!

Visito la pz in prima seduta, TOTALMENTE NEGATIVA AI TESTS PER LA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE. Qualcosa non quadra.

Il problema infatti è sicuramente a monte NELL’AVAMBRACCIO, dove i tendini dei flessori delle dita della mano, infiammati ed ingrossati per il lavoro manuale ripetuto, evidentemente comprimono il nervo mediano nel suo decorso PRIMA CHE ENTRI NEL TUNNEL CARPALE.

Ed era stato consigliato l’intervento chirurgico…;-((

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Paolo Vetuschi

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